(19-06-2014, 07:52 PM)Legaia Ha scritto: ti do un consiglio visto che mi avvicino piu come creatore di sceneggiatura e storyboard in un videogioco piuttosto che altri ruoli, perche alla fine ognuno deve rimanere nella sua sfera di appartenenza e non sbordare negli altri ruoli. Detto questo inizialmente senza ingigantirti troppo le pretese su storie, dialoghi e altro suddividi il lavoro in due parti: la prima parte è la struttura completa ma non necessariamente dettagliata della storia(questa fase richiede piu tempo della seconda) in cui oltre a dare un inizio un intermezzo e una fine alla storia cominci a spolverare i modi di fare e di essere dei personaggi in modo generico(esempio fai il protagonista autoritario, la spalla del protagonista piu timida, il cattivo di turno piu intelligente, ecc senza scendere ulteriormente in dettagli piu profondi).
Guarda, innanzitutto grazie del tuo tempo e dei suggerimenti. Io "lavoro" cosi': Dato che la scrittura della struttura di un videogioco e' molto simile alla sceneggiatura per un film o telefilm io prima trovo una trama (se devo scrivere qualcosa che abbia una trama, quindi una storia da raccontare) e la scrivo. Non deve essere piu' lunga di una pagina. La storia deve avere un inizio, uno svolgimento, un climax e una fine (quindi come la scrittura di un libro, a livelli generali). Dopodiche' espando la mia storia, fino a creare circa 5-10 pagine di eventi, tutti collegati logicamente tra di loro. Quelle saranno le mie scene. Scrivero' poi i dialoghi separatamente per ognuna di esse, tenendo conto della logicita' dell'azione. In questa fase posso ancora spostare le scene, magari una la faccio accadere prima di un'altra, oppure le riscrivo daccapo ecc.
I dialoghi staranno per ultimi, quando so a memoria cosa succedera' dall'inizio alla fine e posso cercare di essere il piu' incisivo possibile con questi. Il rischio e' quello di scrivere dialoghi quando ancora non so bene la mia storia e quindi magari dopo 10 scene riscrivere tutto daccapo perche' ho dimenticato un particolare importante oppure uno dei personaggi non si comporta come dovrebbe.
Ti faccio un esempio: generalmente quando inizio una storia non cerco un genere preciso, ma una situazione. Se non so come cominciare, inizio dalla fine della storia e proseguo a ritroso, ponendomi domande.
Cioe', situazione A
A: (banalissima ma e' per l'esempio) il mio eroe deve salvare il mondo da una minaccia aliena. Quindi penso a che minaccia e' questa minaccia minacciosa, mi faccio domande e le risposte migliori andranno a formare la trama di una pagina.
Esempio B. Comincio dalla fine: "...e quindi grazie all'interazione Psionica della sorella di Garvanus II, i malefici Sondrax sono sconfitti".
Questo modo e' il piu' semplice per iniziare (nota bene che al momento non ho idea di chi sia la sorella di Garvanus II, ne' chi sono i nemici, ne' il perche' sono stati sconfitti). Ora: la mia frase si presta a un milione di domande, me le pongo e ricostruisco la storia: chi e' la sorella, perche' ha poteri PSI, chi e' Garvanus II e cosi' via.
Una volta che ho tutto in una pagina di trama, la espando fino a 10 pagine di eventi (dalle 5 alle 10 pagine). Decido poi quali eventi sono importanti per la storia e li divido in capitoli (in questo caso le scene). Espando poi scena per scena l'azione, scrivendo gli eventuali dialoghi.
Se partissi subito con i dialoghi sarei nella BIIP perche' puoi essere efficace solo se sai perfettamente la trama della tua storia.
E poi devi sapere come scrivere un dialogo, ma questa e' un'altra storia...