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Infection
#1
E da molto che non scrivo qualcosa, così sono ritornato un pò a scrivere in questi giorni (perchè ho in mente di farci un gioco sopra)
è una specie di racconto che narra le vicende di un ragazzo in un scenario post-apocalittico
invaso da pericolosi infetti letali e veloci e da gruppi di superstiti che vivono nei dintorni di Stone City
colpita duramente dal virus, che a infettato quasi tutte le persone che vivano nella città
fino a raggiungere un infezione su vasta scala mondiale.
Nei dintorni di Stone City, ci sono varie comunità o gruppi che vagano come nomadi senza una meta
e altri gruppi e comunità che si sono sistemate come meglio potevano, creando dei piccolo villaggi o accampamenti difensivi contro gli zombie e i banditi, i più fortunati vivono lì
invece per quelli meno fortunati la vita la fuori è una continua lotta per la sopravvivenza.
Il tutto è contornato da leggende e storie surreali, su persone, gruppi, comunità fantasma, mutazioni
e persone con capacità fuori dal normale.

INFECTION


1 Parte[/size]

Fuggire, non servirà a nulla, difendersi non servirà a nulla
siamo tornati ad essere noi stessi, privi di ogni cosa materiale
privi di tutto, anche di noi stessi.
Sono con un'gruppo di persone, superstiti della città di stone city
stiamo viaggiando verso la base nordista, non tenendo conto dei pericoli che corriamo
ma che importa più, stiamo morendo di fame, il caldo ci sta uccidendo
e abbiamo poche armi con noi, e quasi nessuno sa sparare o peggio ancora, tenere un'arma.
Non è facile addattarsi a questa vita, non è facile perdere tutto quello che si a costruito con
fatica, sudore, sacrifico, tutto per niente, bruciato in due giorni.
Fuggiamo, e quello che sappiamo fare bene, fin che non saremo troppo stanchi, per proseguire,
e molleremo tutto, ma quel giorno non è ancora arrivato.
Tenevo stretto fra le mani un fucile da caccia, mentre il sudore della fronte scendeva fino a bagnare le mie labbra
facevo così caldo che avevo un enorme mal di testa, ma proseguivo in silenzio con gli altri
non lamentadomi, e stando al mio posto, non volevo essere cacciato e non avevo intenzioni di rovinare tutto
andammo avanti per circa 15 metri, quando Peter il più anziano del gruppo cadde a terra privo di sensi
in quel momento non sapevo cosa fare, e mentre tutti gli altri lo soccorevano io ero lì immobile
con il mio fucile il mano, che fissavo gli altri, non percepivo nessun rumore, era un totale silenzio.
Mentre gli altri mi guardavano con un'espressione strana, difficile da raccontare
la mia vista si annebbiò e iniziò a calare il buio, ma prima di cadere come un sacco di patate
notai degli uccelli volare sopra la mia testa e lentamente caddi giù, come se il tempo avesse rallentato tutto
non stavo cadendo, ma volando, mi sentivo felice e spensierato, fin chè non toccai terra
e da lì realizzai che stavo cadendo, ma non volando come volevo.
Non ricordo più nulla, solo un fastidioso rumore, come spari
ma forse era la mia testa che giocava brutti scherzi.
Mi svegliai 4 ore dopo, era notte fonda, e non vedevo nulla
tentai di alzarmi, ma caddi a terra, aspettai un pò, fin che non ripresi del tutto i sensi
e mi alzai, e quello che vidi fu una strage, tutti i miei compagni erano morti
ed erano stati tutti fucilati, in quel momento realizzai che non ci trovavamo vicino al campo dei nordisti
ma alla base del marchio, subito mi abbassai per non farmi vedere, perchè sentì dire
che i soldati del marchio, riescono a sentire la presenza di un'umano anche nel raggio di 400 metri
forse è solo una leggenda, ma non volevo rischiare.
Così mentre strisciavo per terra, controllai tutti gli zaini dei miei compagni, in cerca di cibo e acqua
presi il mio zaino e misi tutto dentro, ma la cosa più strana e che non c'erano più le armi
i soldati del marchio avevano preso tutte le armi, tranne gli zaini dei miei compagni, il tutto era molto strano
perchè prendere solo le armi, quando potrebbero prendere anche cibo e acqua?!
non capivo, ma sapevo che quei soldati erano strani, come se fossero non umani.
Ma la domanda che mi facevo era solo una, perchè mi hanno lasciato in vita?
forse non si sono accorti che ero privo di sensi?! non riuscivo a capire
eppure nessuno è mai sopravvissuto al marchio, sono l'unico ad esserlo
ci deve essere una spiegazione, non credo che sia solo fortuna.
Mentre pensavo a tutto ciò, mi misi lo zaino in spalla, stando accovacciato
e lentamente mi allontanai dalla loro zona, riuscivo per fino a vedere le luci della loro base
ed erano gli unici ad avere l'energia per produrre la corrente, strano ma affascinante nello stesso tempo.
Mi allontanai dalla zona e decisi di tornare indietro, di certo Robert avevo sbagliato strada
l'accampamento dei nordisti era dall'altra parte, così prosegui, camminando e facendo meno rumore possibile
non volevo attirare gli infetti, perchè se così fosse stato, sarei praticamente morto in una manciata di secondi
così facendo attenzione, mi spostai tra un'albero e l'altro nascosto nell'ombra, camminavo e camminavo
la strada sembrava non finire mai, e come se non bastasse sentì le gride di qualcuno, forse era una ragazza
non lo so, ma so solo una cosa, anche gli infetti utilizzano questo grido per attirare la loro preda, cioè noi.
Così non dessi molto peso, e continuai per la mia strada, quando all'improvviso sentì dei rumori
come se qualcuno stesse correndo verso di me, e in un attimo mi scontrai con un ragazza
e lei cadde su di me, la sua faccia era piena di sangue, subito lei si alzo e inizio a scappare
io rimassi a terra, non capendo niente di quello che fosse successo
quando ad un tratto tre infetti saltarono su di lei, e la fecero a pezzi, davanti a me.
Era uno spettacolo orribile, mai visto niente di così brutale in tutta la mia vita
continuarono a sbranarla lentamente mentre la ragazza gridava a squarciagola e cercava di liberasi
ma erano troppo forti, anche se avevano un fisico magrolino, avevano la forza pari ad un treno in corsa
dannatamente letali.
Rimasi lì fermo, senza muovermi, avevo paura che mi scoprisserò
e rimasi per tutto il tempo in silenzio, sentendo lo scricchiolio delle ossa che venivano staccate dalla ragazza
era un rumore insopportabile, ma era meglio sentire che guardare quella orribile scena.
 
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